Forse stai cercando anche tu di destreggiarti tra la miriade di informazioni che circolano sul web sul tema dell’allattamento e, in particolare, stai tentando di capire una volta per tutte quali siano gli effettivi vantaggi dell’allattamento al seno.
Probabilmente anche tu sei stanca di essere bombardata dalle mille opinioni di chi ti sta intorno: dal familiare al professionista del settore, passando per la vicina di casa e per l’amica dell’amica dell’amica con tre figli, tutti allattati al seno (quindi una super esperta!).
Ognuno di loro è pronto a bersagliarti di consigli e si comporta come se conoscesse la verità suprema sul tema dell’allattamento.
Se ne sentono tante, è vero, ma soprattutto ciò che sembra avere la meglio è lo sbandieramento degli enormi vantaggi che l’allattamento al seno comporta, con tanto di sponsorizzate e messaggi incentivanti rispetto a tale pratica.
Come se l’allattamento al seno fosse una scoperta grandiosa e segnasse l’inizio di una nuova era per le mamme!
Ma siamo sicuri che sia così?
Cosa ci siamo dimenticati sull’allattamento al seno?
Non fraintendermi, non voglio dire che l’allattamento al seno non sia da incoraggiare o non sia di per sé vantaggioso e fondamentale per la salute e il benessere psico-emotivo del bambino e della mamma. Tutt’altro!
Voglio solo soffermarmi sul fatto che, forse, si è paradossalmente dimenticato un aspetto fondamentale ed essenziale della questione.
E cioè che l’allattamento al seno è esistito da sempre!
L’allattamento al seno è la naturale, primitiva ed esclusiva modalità che la natura ha predisposto per fare in modo che il bambino venga nutrito nei primi mesi di vita. Esattamente come accade per tutti gli altri mammiferi.
Si è perso di vista che l’allattamento al seno non solo è di per sé sufficiente per la sopravvivenza del bambino, ma è una funzione biologicamente determinata, proprio come lo è il ciclo mestruale di una donna, per esempio.
Perciò parlare e riparlare di quali siano i vantaggi dell’allattamento al seno, facendo la lista di tutti i benefici che esso comporta, mi sembra quasi ridondante.
L’allattamento al seno è intrinsecamente un vantaggio. Lo è per natura.
False credenze sull’allattamento al seno
Purtroppo la cultura e la società di cui facciamo parte è figlia di un’epoca (gli anni ‘60) in cui la creazione del latte artificiale e di surrogati del seno materno (biberon, ciuccio), insieme alle direttive dei professionisti di quegli anni (“il latte poi diventa acqua, deve integrarlo con quello artificiale”, dicevano alcuni pediatri), hanno portato alla nascita non solo di una serie di pregiudizi culturali, ma hanno anche messo le neomamme di fronte ad un dilemma: allattamento al seno o allattamento artificiale? Quale delle due alternative è migliore? Quali pro e quali contro? (Come se uno potesse essere a favore o a sfavore della respirazione!)
La conseguenza? Una gran confusione!
Informazioni contrastanti e, soprattutto, l’emergere di false credenze sull’allattamento ,tra cui quella che avere il latte sia un colpo di fortuna e che, in ogni caso, prima o poi sarà necessario integrarlo con quello artificiale, hanno avuto la meglio.
Non sarà un caso se, nell’immaginario collettivo, il biberon viene più facilmente associato al nutrimento e all’accudimento del bambino rispetto al seno materno.
Cosa ci suggerisce la ricerca?
In realtà, le ricerche scientifiche evidenziano che per la maggior parte delle mamme è possibile allattare al seno . Molte di loro (circa il 61%) dichiarano fondamentale il sostegno psicologico del proprio compagno e alcune aggiungono che se avessero ricevuto più incoraggiamento e sostegno da parte dei pediatri avrebbero allattato più a lungo.
Certo, possono subentrare delle difficoltà iniziali, ma anche questo è da considerarsi naturale, dal momento che per la mamma e il bambino l’allattamento è come l’inzio di una danza, un primo ballo insieme, e per questo devono poter imparare a muovere i loro primi passi, poco alla volta.
Quando la neomamma incontra delle difficoltà ad avviare l’allattamento al seno, perché magari non ha ricevuto sufficienti informazioni e abbastanza supporto da parte dei pediatri e dei familiari, deve poter sapere che ci sono numerose risorse a cui può affidarsi. Purtroppo spesso le neomamme non ne sono a conoscenza e rinunciano a chiedere aiuto.
A questo proposito, ti ricordo alcuni enti a cui puoi rivolgerti:
- consulenti IBCLC (https://www.allattamentoibclc.it/),
- il Movimento Italiano Allattamento Materno (MAMI http://mami.org/),
- La Leche League (LLL https://www.lllitalia.org/).
L’ eccessiva sponsorizzazione dei vantaggi dell’allattamento al seno comporta anche un’altra conseguenza a mio parere molto significativa.
Quale altra conseguenza?
Sottolineare così marcatamente i vantaggi del latte materno rispetto a quello artificiale non fa che aumentare il senso di colpa e di inadeguatezza che le neomamme sperimentano quando, per un motivo o per un altro, si trovano ad avviare l’allattamento artificiale.
E’ come se si creasse un doppio schieramento: da una parte le mamme pro-seno-“brave” e dall’altro le mamme pro-biberon“menobrave”.
Ci sono casi, infatti, in cui le mamme, nonostante si impegnino profondamente nell’allattamento al seno, fanno molta fatica ad attaccare il bambino, magari perché è più debole muscolarmente.
Oppure, ci sono mamme che decidono di interrompere l’allattamento al seno per motivi lavorativi o altri personali e vengono per questo giudicate nelle loro scelte.
Queste mamme possono sperimentare un senso di tristezza e di sconforto, a cui si aggiungono le pressioni di chi le circonda e degli slogan che definiscono “avvantaggiati” i bambini allattati al seno.
Ecco che abbiamo la comparsa di un senso di colpa e di vergogna lancinanti mixati con la sensazione di essere una madre fallita nel compito principale che le compete: garantire la sopravvivenza del proprio figlio.
In questi casi la mamma potrà sentirsi molto sollevata nello scoprire che il bambino riesce più agevolmente a nutrirsi dal biberon e che è più sereno una volta superata la frustrazione del non riuscire a poppare.
In questo senso, attraverso l’uso del biberon, sia la mamma che il bambino possono godere di un’esperienza nutritiva più semplice e agevole, evitando una lotta per l’allattamento al seno a tutti i costi che risulterebbere stressante per entrambi.
Non dimentichiamo che ci sono dei casi in cui l’allattamento al seno può addirittura essere sconsigliato, per esempio quando è a rischio la saluta mentale della madre o ci sono terapie mediche in corso a causa di malattie specifiche.
In ogni caso, diciamolo, se una neomamma allatta al seno fino ai 2-3 anni del bambino viene considerata troppo attaccata, se non allatta il bambino al seno nei primi mesi è considerata incapace.
Insomma, come la metti, la metti emerge sempre uno spiacevole e ingiusto giudizio nei confronti delle mamme.
In conclusione è giusto riflettere sui i vantaggi dell’allattamento al seno?
In questo contesto non posso dire se sia giusto o sbagliato.
Quello che invece mi sembra importante sottolineare è che dovremmo tornare a considerare l’allattamento al seno per quello che è: ovvero la fisiologica modalità che abbiamo a disposizione, in quanto mammiferi, per nutrire i nostri bambini nei primi anni di vita.
E che se non ci sono le condizioni per poterlo fare, nonostante tutti gli aiuti e i supporti, andrà bene anche un’altra forma di allattamento, purché frutto di una scelta informata e consapevole da parte della madre.
Ci sarebbero molte altre cose da dire e, per questo, se vuoi approfondire ti rimando ad un articolo in cui parlo di cosa bisogna sapere sull’allattamento al seno https://lapsicologadelleneomamme.it/2020/04/08/cosa-bisogna-sapere-sullallattamento-al-seno/
Qui, intanto, ti do qualche spunto che puoi tenere a mente e su cui puoi riflettere.
Consigli per mamme che allattano al seno
- Offri il seno prima possibile dopo il parto
- Permetti al personale della nursery in ospedale di somministrare al tuo bambino alimenti complementari solo se espressamente richiesto dal medico per garantire la salute del bambino.
- L’allattamento al seno segue il principio della domanda e offerta: più si allatta più latte si produce.
- Fai attaccare il bambino al seno se vuoi stimolare la produzione di latte
- Un ambiente sereno, facilita il flusso del latte, mentre è noto che la produzione di latte si riduce durante i periodi di maggiore stress.
Consigli per mamme che allattano artificialmente
- Offri il ciuccio al piccolo se è agitato.
- Offri il biberon se il ciuccio non risulta utile.
- L’azione stessa del succhiare dà un beneficio psicologico in questa fase dello sviluppo.
- Quando il bambino ha fame, rifiutare di nutrirlo, perché “non sono passate ancora tre ore dall’ultimo biberon”, può compromettere la relazione tra voi, per cui cerca di rispondere il più possibile al suo bisogno.
- Alimentare il bambino in un ambiente tranquillo e senza fretta gli permette di rilassarsi e di digerire meglio
- Tienilo stretto a te e valorizza il contatto fisico mentre lo nutri
Se l’argomento ti interessa e vuoi approfondirlo o, semplicemente, se senti il bisogno di parlare della tua esperienza per avere un confronto, puoi contattarmi.